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Di Angelo Buonomo

Da area abbandonata a spazio di partecipazione. Il Parco Eco-Archeologico di Pontecagnano è un bene del patrimonio della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino. È diventato, grazie all’attività del Circolo Occhi Verdi di Legambiente un luogo collettivo di rigenerazione di un’area che per anni è stata abbandonata, dove si promuove la partecipazione dei cittadini, l’attivazione di laboratori, iniziative e attività con l’obiettivo di rendere la comunità protagonista. Un vero e proprio argine al degrado culturale e ambientale che tiene vivo il percorso di ricerca delle origini e la possibilità di tracciare nuove strade in un crocevia dove si incontrano processi collaborativi, di rigenerazione e di promozione della coesione territoriale. Dal 1999 i volontari del circolo “Occhi Verdi” di Legambiente custodiscono infatti il Parco garantendo la libera fruizione ai cittadini. L’area abbandonata e degradata è stata trasformata in un’area verde grande 12 ettari che ospita un frutteto, un giardino dei cinque sensi, una serra, un’area di compostaggio e una di sgambamento cani, una zona attrezzata per pic-nic, la biblioteca “La tana di Sofia” e un’area gioco dedicata ai più piccoli, uno spazio riservato alla formazione e alle riunioni e un’area dedicata agli orti urbani curata da 120 ortisti di diverse generazioni. Il Parco in inverno è aperto dalle 9 alle 17 mentre nel periodo primavera/estate dalle 8 alle 21. I soci del circolo sono 130, anche se i volontari attivi sono una trentina.

Luogo di aggregazione, storia e cultura. Nel Parco si trova un’area archeologica visitabile estesa per 5 ettari, un pezzo dell’antica Amina che accompagna i visitatori in un meraviglioso viaggio che va dalla fine del II sec. a.C. al V sec. d.C. Più in generale il Parco rappresenta un luogo di aggregazione e di promozione di iniziative sociali rispondendo così al bisogno espresso dalla comunità di punti di riferimento fisici nella città. Il Parco inoltre rappresenta una delle rare aree verdi della città oltre che uno dei pochi parchi in cui si coniuga l’ecologia e l’archeologia. Il Parco promuove diverse iniziative autonomamente come le campagne nazionali di Legambiente o campagne specifiche territoriali realizzate dal circolo locale. Sono diverse le iniziative ospitate all’interno del Parco durante il periodo primaverile/estivo come ad esempio il cineforum o gli spazi dedicati agli eventi e agli incontri.

Uno spazio per i cittadini e in particolare per i giovani. Le attività organizzate sono rivolte a diversi beneficiari come cittadini di Pontecagnano e delle città limitrofe, i giovani in particolare le studentesse e gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado. Alcune attività sono organizzate insieme all’Università degli studi di Salerno in particolare con l’Osservatorio Politiche Giovanili. Il bene è oggetto di numerosi scavi da parte di archeologi. Ai bambini è dedicata una biblioteca. Al centro del percorso di rigenerazione del parco ci sono gli orti urbani che vedono il protagonismo di numerosi anziani. Sono diverse le iniziative promosse dal Circolo e da diverse realtà associative durante l’arco dell’anno.

La collaborazione tra generazioni: da esperienza a politica. Attraverso l’assegnazione degli orti urbani a circa 120 pensionati e giovani si è creata una collaborazione trasversale tra generazioni. Questa esperienza di orti urbani di Pontecagnano ha rappresentato un punto di partenza significativo per le politiche pubbliche regionali, in quanto, a seguito di questa sperimentazione, Legambiente insieme alla Regione Campania ha promosso una campagna denominata “1000 orti per la Campania oggi sul Parco si contano 80 “Orti di città” di 100 mq ciascuno, questa area si arricchisce con piccoli appezzamenti dedicati in modo specifico alla cura delle persone: troviamo così un orto dedicato alla terapia orticolturale, un orto pedagogico per bambini e un orto coltivato da persone che soffrono di reumatismi.

Dal parco alla stazione abbandonata. La positiva esperienza di gestione del Parco ha permesso al circolo OcchiVerdi di Legambiente di partecipare al bando di assegnazione di un appartamento impresenziato della Stazione ferroviaria cittadina. È la generatività del Parco che ha permesso l’attivazione di questo nuovo processo che rappresenta un vero e proprio completamento delle attività e delle azioni promosse all’interno del Parco.

Le criticità. Le criticità sono rappresentate dalla difficoltà di sostenere questa esperienza esclusivamente attraverso il volontariato, in particolare in un territorio fortemente colpito dal fenomeno della emigrazione in particolare quella giovanile. Per questa ragione il gruppo di attivisti e volontari subisce un continuo turn over. Se questo da un lato può creare sempre situazioni nuove al tempo stesso si trasforma in un limite che rallenta l’azione in quanto il gruppo è sempre da rimotivare e formare. Nonostante ciò l’esperienza non presenta grandi difficoltà. Piuttosto questo può rallentare l’azione e l’attivazione di nuovi processi.

La sostenibilità. Il progetto si sostiene attraverso specifiche progettazioni grandi e piccole, con le visite guidate dalle scuole e dalla creazione di iniziative insieme a partner anche privati.

La riproducibilità. Il progetto non ha ostacoli nella riproducibilità pur rappresentando quasi un unicum nella sua dimensione di tenere insieme un parco che ha al tempo stesso un’area verde e un’area archeologica.

Attivisti e giovani volontari guidano il progetto. La leadership è orizzontale con un buon mix di attivisti storici e volontari giovani. Oltre le cariche formali previste per esigenze statutarie dall’associazione non esistono ruoli predefiniti oltre al Presidente e al Direttore del circolo che comunque non si limitano alle attività di rappresentanza. Sul piano operativo e organizzativo operano diverse persone che hanno ruoli di coordinamento e facilitazione. Gli incontri vengono fissati periodicamente e spesso hanno una valenza pratica-organizzativa.

http://www.legambienteocchiverdi.org/