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Installazione di sculture mobili: viaggio attraverso i contenitori ed una loro diversa destinazione d’uso

Container è un pretesto per raccontare, attraverso vari linguaggi, una storia che ha dato forma ad una mostra.

E’ il contenitore in cui, l’installazione di sculture mobili, è la parte visibile di un contesto di lavoro, con persone disabili, che si muove su uno sfondo progettuale vivace e consapevole.

E’ una costruzione collettiva: le sculture aeree sono volutamente fatte con materiali di recupero e con tecniche di facile esecuzione a cui viene affiancato un corollario di variazioni sul tema, racconti accennati, collegamenti con mondi perpendicolari e tangenti, derive di senso e collaborazioni eccellenti per riconoscere nell’installazione una valenza rigenerativa e contagiosa, complessa ma non completa, compresa ma non compiuta come impresa.

L’intento è quello di rappresentare un quotidiano dilatato nel tempo e nel senso per incontrare persone e pensiero che superino il confine del “servizio sociale” e vengano coinvolte dal nostro lavoro di ricerca estetica .

Il progetto si pone ulteriormente come esercizio di comunicazione sociale, che coniuga accoglienza, percorsi educativi, processi istituzionali e relazioni di prossimità e che ha come sfondo una riflessione sul modo di lavorare e sulla sensibilità ai cambiamenti del contesto proponendo e sperimentando modelli innovativi.

Questo lavoro, realizzato con la guida di Lorenzo Labanti coinvolgendo e valorizzando il contributo dei giovani disabili che frequentano i centri AIAS Fandango, Milonga e Principe Emilio, si presenta come un’anomalia nel panorama delle esperienze simili, sia per le risorse messe in campo, sia per il carattere di “sfida” con cui è stato pensato e realizzato. Il valore peculiare di queste installazioni sta nell’aver trovato una mediazione pregevole tra l’impatto estetico delle sculture aeree e l’impianto teorico che ne governa il senso, tra la forma espositiva originale e la particolare manifattura.

Consapevoli che il linguaggio dell’arte può essere un veicolo per l’evoluzione del pensiero, opportunità di nutrimento spirituale, confidiamo di raggiungere l’ulteriore obiettivo: rinnovare vitalità alla mostra esportandola e favorendo una metamorfosi, propria del migrare, e necessaria alla sopravvivenza.
dynamaticGrazie alla disponibilità dei locali di Dynamo la Velostazione di Bologna, anche quest’anno valorizzate con le iniziative artistiche e culturali di Dynamatic, è possibile riproporre l’esposizione dal 14 al 21 giugno, facendone così uno degli eventi che contribuiscono a costruire insieme a tanti altri la Biennale della Prossimità.