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Sabato ore 15 : La bocca del Lupo

Anno 2009, durata 68 mn

Genere documentario drammatico

Regia e sceneggiatura Pietro Marcello

 

Trama:

il film racconta la storia di Vincenzo Motta detto Enzo, condannato a una lunga pena detentiva. Nel carcere di Genova si innamora di una donna transessuale, Mary Monaco, che, una volta uscita, gli promette di aspettare la sua scarcerazione e continua a comunicare con lui. Quando Enzo esce dal carcere, Mary trova una casa da condividere con lui sulle colline della città…Il film annulla la divisione convenzionale tra cinema a soggetto e documentario, anche grazie a un montaggio creativo che accosta momenti documentari, interviste, lettere e materiali d’archivio (professionali e amatoriali) su Genova e la sua storia. Vincitore del Torino Film Festival nel 2009 e premiato al Festival di Berlino nella sezione documentari

 

 

Sabato ore 17 : Sogna ragazzo

Anno 2014, durata 73 mn

Genere : commedia

Regia :Antonio Palese

 

Realizzato della cooperativa il margine di Torino

Il primo film dell’Enciclopedia Diversamente Utile

Il film, interamente realizzato da ragazzi con disabilità, è stato girato nei luoghi culturalmente più importanti della Città di Torino: il Museo Egizio, il Museo Nazionale del Cinema, la Reggia di Venaria, il Teatro Carignano, Palazzo Civico, l’Osservatorio Astrofisico, il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano. La realizzazione di un sogno nel cassetto: molti dei ragazzi coinvolti svolgono infatti l’attività teatrale nel gruppo teatrale “Tutto è Possibile” della cooperativa Il Margine e l’opportunità di realizzare un “vero Film” presentato nelle sale cinematografiche ha costituito l’occasione per dimostrare che la diversità può essere portatrice di abilità e valori.

 

Trama

Una compagnia teatrale al suo ultimo spettacolo si vede costretta a dare l’addio al pubblico. A partire da questo momento ogni attore prenderà strade diverse pur non riuscendo a separarsi del tutto dalla passione per il teatro che infatti renderà stravaganti anche le loro nuove professioni. Intrecciando la storia dei teatranti a quella di una celebre modella, i protagonisti ritorneranno padroni della loro arte portandola in strada in modo sorprendente e spettacolare.

 

 

Sabato  Ore 19: 40% le mani libere del destino

Anno 2010, durata 95 mn

Genere: Commedia

Regia : Ricardo Jacopino

Realizzato dalla cooperativa Arcobaleno di Torino

Il film si avvale di attori esordienti e degli stessi lavoratori della Cooperativa. Una commedia neo realista dai risvolti ironicamente “noir”, che ha, fra gli altri, l’intento di far conoscere l’esperienza delle imprese sociali, spesso misconosciuta ed equivocata

 

Trama

Lucio ha passato la prima parte della sua vita a mettersi nei guai. Un’adolescenza vissuta nell’anonimato della periferia, la droga, i traffici, i problemi con la Legge, sono stati l’abisso da cui si è ritratto appena in tempo. Quando esce dalla comunità di recupero, comincia a lavorare in una cooperativa sociale dove incontra una pittoresca tribù di personaggi con alle spalle storie altrettanto complicate. Dopo i conflitti iniziali con Alfred, il suo collega albanese, oltre che rivale nella squadra di calcio, Lucio entra a far parte del gruppo. Ma quando il passato sembra riaffacciarsi con i pericoli e le tentazioni di sempre, saranno proprio i suoi compagni a salvarlo da un finale già scritto. Il film si avvale di attori esordienti e degli stessi lavoratori della Cooperativa. Una commedia neo realista dai risvolti ironicamente “noir”, che ha, fra gli altri, l’intento di far conoscere l’esperienza delle imprese sociali, spesso misconosciuta ed equivocata

 

 

Sabato ore 21: Nessun Fuoco, Nessun Luogo

Anno 2015, durata 75 mn

Genere:  Documentario

Dal progetto “quando la città soffre” della Caritas di Genova

Regia a cura di Carla Grippa e Marco Bertora

 

Trama

Documentario  sulla condizione di vita delle persone senza dimora, la percezione del tempo e dello spazio, le nuove forme di povertà. Il titolo “Nessun fuoco nessun luogo” proviene da un proverbio francese che indica le persone senza fissa dimora, il cui destino è vivere sulla strada senza un focolare domestico a cui tornare (Mais, moi, grâce au destin, qui n’ai ni feu ni lieu. Je me loge où je puis et comme il plaît à Dieu).  Nella consuetudine di una città che vive una delle sue solite giornate, si snodano le vite di otto persone. Vite di strada, vite lente. Per chi non ha un posto dove stare, né un lavoro da svolgere, c’è il tempo da affrontare.  Un cammino quotidiano e costante verso gli stessi luoghi (la stazione, la biblioteca, i sagrati delle chiese), compiendo instancabilmente gli stessi fondamentali riti nell’attesa che l’orologio inesorabile avanzi.  Il tempo c’è, sempre : c’è per bere, per mangiare, per cantare, per lavarsi, per compiere ogni gesto, anche il più privato, sotto lo sguardo, subito distolto, di chi passa vicino e di tempo non ne ha.  Otto vite diverse, otto storie diverse, accomunate da un ininterrotto percorso di strada che ogni tanto si affronta assieme, a volte in coppia, spesso da soli.  Ma dove la città finalmente finisce, dove oltre non si può più camminare c’è un posto in cui ognuno è sdraiato per terra, dove è più facile confondersi e per una volta godere nel non essere visti, perché altri hanno forse il loro pezzetto di città, ma il mare, si sa, è di tutti.