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Un nuovo modo di fare acquisti (non solo alimentari). Lanciato a Bologna, e ora in via di diffusione in varie regioni, agevola chi ha poco tempo. E favorisce l’inserimento nel mondo del lavoro di persone svantaggiate

di Benedetta Verrini09 settembre 2014

Fa risparmiare tempo e denaro, favorisce l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate e permette l’acquisto di prodotti a km zero.
Parliamo di Spesa Utile, un nuovo sistema per fare acquisti lanciato a Bologna, Napoli e Genova attraverso Isnet, associazione che si occupa della promozione delle imprese sociali, ora in fase di sperimentazione anche in Sicilia (a Catania e a Palermo) e in Puglia (dove è già attivo a Bari, a Foggia e in altri sei centri).
Come funziona? I clienti ordinano i prodotti (alimentari e no: si va dalle cassette di ortofrutta agli articoli per l’igiene della casa) on line, o lasciando la propria lista presso le “unità d’ordine” (dove effettueranno poi il ritiro della merce), ovvero scuole, condomini, parrocchie, uffici, palestre.
Le unità d’ordine trasmettono le ordinazioni alle cooperative sociali, in cui sono impiegati lavoratori svantaggiati che gestiscono il magazzino, contattano i fornitori del territorio, preparano le buste della spesa.
«Il nostro è un progetto valido in particolare per chi ha poco tempo o, come capita spesso agli anziani, scarsa mobilità» spiega Laura Bongiovanni, presidente di Isnet.
Spesa Utile sarà presente alla prossima Biennale della Prossimità, in programma a Genova, dal 10 al 12 ottobre.

Fonte. www.iodonna.it